Alla grande festa per la promozione segue inevitabile la riflessione: con la serie A i bisogni crescono in parallelo con le ambizioni. E così, per la prima volta nella sua storia, Forlì ingaggia una straniera, la neozelandese Jaye Bailey. L'impatto è meno traumatico del previsto, segno che il gruppo è comunque solido (alcune atlete sono nel giro della Nazionale juniores), e la matricola forlivese lotta a lungo per l'accesso ai play off. L'obiettivo è solo rimandato di un anno. Nel 1995 l'Italpaghe termina la stagione regolare al 2º posto nel proprio girone e accede per la prima volta alla post season: se la gioca con tranquillità, e anche se la finale è fuori portata, vista con il senno di poi si tratta di un'utile esperienza. Nel 1996 arriva nuova linfa dal vivaio (Michela Vitaliani e Carlotta Zauli entrano nel giro della prima squadra), e in campionato va tutto per il verso giusto. Forlì fa il suo vincendo il proprio girone e guadagnandosi i play off, al resto pensa un colpo di fortuna: lo Junior Torino, che aveva dominato il campionato, viene estromesso poco prima della fase finale, e i gironi di play off ridisegnati. L'Italpaghe finisce nel gruppo più equilibrato, con Lucca, Parma e Saronno. E lo vince, tornando in finale scudetto quasi un quarto di secolo dopo la prima volta. Guarda un pò, a contendere il tricolore alle forlivesi èancora Bollate. Purtroppo, in parte la squadra è appagata e scarica, e poi l'avversario è davvero troppo forte: l'Italpaghe cede 3-0, ma il secondo posto rende il 1996 indimenticabile, senza immaginare che l'anno seguente sarebbe stato anche meglio... Il 1997 si apre con un botto: in seguito a rinuncia del Bollate, Forlì viene ripescata per rappresentare l'Italia alla Coppa dei Campioni di softball. Ma l'Italpaghe non ha tanto tempo per pensare all'Europa: l'avvio di campionatoè terrificante, 15 sconfitte in 20 incontri e infortuni a raffica, fra cui un incidente che mette ko la Bailey per tutta l'estate. Il rischio di retrocedere è serio, la Fibs ha deciso di snellire la serie A da 24 a 10 squadre, e Forlì sembra in un vicolo cieco. A due giorni dalla chiusura dei tesseramenti, il colpo di quelli che cambiano la vita: Forlì tessera Gina Weber, un "totem" del softball mondiale. La neozelandese trascina la squadra alla salvezza, e già basterebbe, ma in Olanda va oltre. L'Italpaghe va a giocarsi la Coppa Campioni ad Haarlem, obiettivo la classica "bella figura". La presenza inattesa della Weber getta lo scompiglio tra gli olandesi (sentita a bordo campo, testuale: La Gina... ma allora volete vincere...), ma a rivelarsi fondamentale è il rientro della Bailey, che non a caso vince il titolo di MVP del torneo mentre l'Italpaghe fa sua la Coppa. È una cosa talmente fuori dalle aspettative, che gli organizzatori manco avevano preparato il disco con l'inno italiano: saranno le stesse giocatrici a cantare "Fratelli d'Italia" dopo la premiazione, in quello che è l'episodio più emozionante nella storia del Softball Forlì. Conquistata l'Europa, Forlì comincia a cercar spazio in Italia. È ora di diventare "grandi"